venerdì 30 novembre 2007

La dittatura del relativismo, vero problema della crisi moderna

Il prof. Roberto de Mattei denuncia i pericoli di un mondo che tenta di cancellare Dio.
A questo tema il docente ha dedicato un libro dal titolo "La dittatura del relativismo" (Solfanelli editore, 128 pagine, 9 Euro), che riprende l'espressione formulata dall'allora Cardinale Joseph Ratzinger alla vigilia della sua elezione al soglio pontificio, nell'omelia per la Missa Pro Eligendo Romano Pontifice del 18 aprile 2005.
Il volume raccoglie relazioni e interventi svolti dall'autore, in Italia e all'estero, negli ultimi due anni.
Intervistato da ZENIT il docente di storia, autore di tanti libri sulla storia della cristianità, ha spiegato che "il grande dibattito del nostro tempo, non è di natura politica o economica, ma culturale, morale e, in ultima analisi, religiosa".
"Si tratta ha precisato de Mattei del conflitto tra due visioni del mondo: quella di chi crede nell'esistenza di principi e di valori immutabili, iscritti da Dio nella natura dell'uomo, e quella di chi ritiene che nulla esista di stabile e permanente, ma tutto sia relativo ai tempi, ai luoghi e alle circostanze".
"Se però non esistono valori assoluti e giudizi oggettivi ha commentato de Mattei la volontà di potenza degli individui e dei gruppi diventa l'unica legge della società e la rivendicazione della libertà dell'uomo si capovolge in una ferrea dittatura, peggiore di ogni altra tirannia della storia".
Secondo il docente di storia, già Vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), "tra le espressioni più pericolose di 'dittatura del relativismo' che minacciano l'Europa e il mondo si interseca il ruolo di alcuni uffici delle istituzioni internazionali come ONU e Unione Europea".
Per de Mattei, a seguito del fallimento di alcuni obiettivi politici, parti di queste istituzioni "si sono infatti trasformate in veri e propri laboratori intellettuali dove si distillano 'nuovi diritti', opposti a quelli tradizionali".
"La dittatura del relativismo è scritto nel libro è quella che vuole imporre leggi che neghino la tutela della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento fino alla morte naturale; e che pretendano di sostituire la famiglia, quale unione fra un uomo e una donna basata sul matrimonio, con forme radicalmente diverse di unione che in realtà la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, quali il matrimonio omosessuale ribattezzato Pacs in Francia e Dico in Italia giungendo al punto non solo di elevare il delitto a diritto, ma addirittura di punire come un reato la difesa del bene e la condanna del male".
"L'opposizione alla dittatura del relativismo ha detto a ZENIT il docente ha il suo passaggio necessario nella riscoperta della legge naturale e divina che ha costituito il fondamento della civiltà cristiana, formatasi nel Medioevo in Europa e da qui diffusasi nel mondo intero".
A questo proposito è affermato nel libro che "la legge naturale è una legge oggettiva iscritta nella natura stessa dell'uomo, non di questo o quell'uomo, ma nella natura umana considerata in sé stessa, nella sua permanenza e la sua stabilità".
De Mattei fa riferimento alla "legge naturale", a cui si è richiamato anche recentemente Benedetto XVI nel suo discorso alla Commissione Teologica del 5 ottobre scorso, sottolineando che essa "costituisce la base dell'accordo necessario tra fede e ragione, e quindi tra ordine spirituale e ordine temporale. Non ci si può tuttavia accontentare della sola legge naturale, così come non è sufficiente un richiamo puramente storico all'identità cristiana dell'Europa".
In conclusione de Mattei sostiene che "la rivelazione soprannaturale non era di per sé necessaria e l'uomo non vi aveva alcun diritto, ma poiché Dio l'ha data e promulgata, il cristiano non può accontentarsi di una società fondata sulla legge naturale: deve desiderare la conversione al cristianesimo del mondo intero".

Giovanni Zenone

http://www.giovannizenone.com/2007/11/la-dittatura-del-relativismo-vero.html

sabato 3 novembre 2007

Recensione in "Corrispondenza Romana"

Il termine di “dittatura del relativismo”, formulato dall’allora cardinale Ratzinger alla vigilia della sua elezione, nell’omelia della Messa del 18 aprile 2005, costituisce il titolo e il tema conduttore del nuovo volume del prof. Roberto de Mattei. Il libro, che raccoglie relazioni e interventi svolti dall’autore, in Italia e all’estero, negli ultimi due anni, è pubblicato da Marco Solfanelli, di Chieti, che si sta distinguendo come una delle più vivaci voci editoriali cattoliche in Italia.
Il grande dibattito del nostro tempo, secondo il prof. de Mattei, non è di natura politica o economica, ma culturale, morale e, in ultima analisi, religiosa. Si tratta del conflitto tra due visioni del mondo: quella di chi crede nell’esistenza di principi e di valori immutabili, iscritti da Dio nella natura dell’uomo, e quella di chi ritiene che nulla esista di stabile e permanente, ma tutto sia relativo ai tempi, ai luoghi e alle circostanze. Se però non esistono valori assoluti e giudizi oggettivi, la volontà di potenza degli individui e dei gruppi diventa l’unica legge della società e la rivendicazione della libertà dell’uomo si capovolge in una ferrea dittatura, peggiore di ogni altra tirannia della storia.
Tra le espressioni più pericolose di “dittatura del relativismo” che minacciano l’Europa e il mondo de Mattei sottolinea il ruolo delle istituzioni internazionali, ONU e Unione Europea in primis. Incapaci di realizzare i loro obiettivi politici, queste istituzioni si sono infatti trasformate in veri e propri laboratori intellettuali dove si distillano “nuovi diritti”, opposti a quelli tradizionali.
La dittatura del relativismo – egli scrive – è quella che vuole imporre leggi che neghino la tutela della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento fino alla morte naturale; e che pretendano sostituire la famiglia, quale unione fra un uomo e una donna basata sul matrimonio, con forme radicalmente diverse di unione che in realtà la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, quali il matrimonio omosessuale, ribattezzato Pacs in Francia e Dico in Italia, giungendo al punto non solo di elevare il delitto a diritto, ma di punire come un reato la difesa del bene e la condanna del male».
L’opposizione alla dittatura del relativismo, secondo de Mattei, ha il suo passaggio necessario nella riscoperta della legge naturale e divina che ha costituito il fondamento della civiltà cristiana, formatasi nel Medioevo in Europa e da qui diffusasi nel mondo intero.
Non ci si può tuttavia accontentare della sola legge naturale, così come non è sufficiente un richiamo puramente storico all’identità cristiana dell’Europa. Le radici cristiane della società, infatti, non sono solo storiche, ma costitutive, come costitutiva è per l’anima umana la vita soprannaturale della grazia.
«La rivelazione soprannaturale – conclude de Mattei – non era di per sé necessaria e l’uomo non vi aveva alcun diritto, ma poiché Dio l’ha data e promulgata, il cristiano non può accontentarsi di una società fondata sulla legge naturale: deve desiderare la conversione al cristianesimo del mondo intero».

[ROBERTO DE MATTEI, La dittatura del relativismo, Edizioni Solfanelli, Chieti 2007, pp. 128, Euro 9,00]
(CR 1015/07 - 3/11/2007)
http://www.corrispondenzaromana.it/articoli/327/0/Recensioni-Librarie/RECENSIONI-LIBRARIE:-Dittatura-del-relativismo-di-Roberto-de-Mattei.html